Kim Jong-un, il leader supremo della Corea del Nord, sembra un personaggio dei manga e viene dipinto dai media internazionale come un villain pazzo e malvagio, ma anche sostanzialmente innocuo. Di lui si parla per lo più in relazione a notizie assurde o grottesche, spesso non verificate: quando prova a lanciare infruttuosamente missili atomici verso gli Stati Uniti o il Giappone; o quando dà i propri familiari in pasto ai cani; o quando uccide altri suoi familiari in maniera ancora più creativa.
Per questo motivo, le sue intenzioni di scalfire lo status quo dell’aristocrazia calcistica mondiale, annunciate nell’autunno dell’anno scorso, sono state prese poco sul serio, anzi, a dire la verità, sono passate praticamente sotto silenzio.
Come prevede l’epica dei fumetti dei supereroi, però, anche il villain apparentemente più innocuo a un certo punto entra in possesso di un’arma formidabile, in grado da sola di ribaltare l’intero ordine mondiale. Per Kim Jong-un quest’arma si chiama Kwang Song Han.
Hype Han
Kwang Song Han è un ragazzino di appena 18 anni tesserato all’inizio di quest’anno dal Cagliari che potrebbe presto diventare il primo giocatore nordcoreano a esordire in Serie A. Se vi sono sembrato troppo enfatico nel descriverlo come una potenziale arma in grado di portare il suo paese ai vertici del calcio mondiale forse non avete ancora visto cosa è in grado di fare con il pallone.
Di seguito trovate cinque sue azioni in cui sembra un giocatore di FIFA con tutti i valori a 99, messe in ordine di Incredulità da Mani Nei Capelli (IMNC), la scala, graduata da 0 a 10, che misura il livello di stupore di fronte a un gesto tecnico. Per intenderci: 0 è quello che prova Maicon di fronte ad un gol sbagliato da Dzeko; 10 quello che prova Guardiola quando Messi fa un tunnel a Milner.
Apertura di prima à-la-Totti
Valore IMNC: 6.2
Ecco uno dei gesti tecnicamente più difficili in assoluto, il cambio di gioco alla cieca di prima, realizzati col massimo della naturalezza. L’esecuzione è perfetta: se ci fosse un cestino dell’immondizia al posto del suo compagno, la palla ci entrerebbe dentro senza nemmeno farla cadere.
Dribbling di doppio passo
Valore IMNC: 7.0
Han ha già oggi un controllo del pallone da assoluto fuoriclasse. Il nordcoreano in conduzione sembra pattinare sul campo come un giocatore di hockey su ghiaccio, utilizzando i due piedi indifferentemente come una mazza per spostare in continuazione la palla senza allontanarla mai dal corpo. Qui trasforma in una statua di sale il suo diretto avversario con un doppio passo a velocità irreale.
Ruleta in conduzione
Valore IMNC: 8.4
A proposito di velocità irreale e statue di sale.
Rovesciata dal limite dell’area
Valore IMNC: 8.9
La fiducia nei propri mezzi di Han è già a quel livello in cui alla prima partita ufficiale con la Primavera della tua nuova squadra decidi di provare una rovesciata da appena dentro l’area di rigore su un cross a campanile. Pochi giorni dopo è stato aggregato alla prima squadra.
Tiro a incrociare dalla distanza
Valore IMNC: 9.3
Qui Han prende palla dalla trequarti e sembra non voler sfruttare il vantaggio iniziale concessogli dal difensore per il puro gusto di mostrare la sua capacità di uscire in maniera spettacolare da situazioni complesse. Lo attira a sé con un doppio passo verso l’esterno, che sembra esaurire la pericolosità dell’azione. Quando ormai sembra costretto a tornare su suoi passi decide di incrociare un tiro teso come una corda di violino, che va a infilarsi perfetto sotto il sette alla sinistra del portiere.
Back-to-normal Han
Ok, adesso che ho fatto sbollentare l’eccitazione adolescenziale per Han mostrandovi il suo meglio posso ammetterlo: forse ho esagerato nel descriverlo come il giocatore in grado di portare la Corea del Nord ai vertici del calcio internazionale. Stiamo parlando di un giocatore che fino ad adesso si è rapportato solo col calcio giovanile, per di più asiatico in prevalenza, e ovviamente ha diversi limiti.
Il suo gioco senza palla è ancora infantile. Dato che Han è perfettamente cosciente di essere il più forte tra i suoi compagni, sostanzialmente aspetta che gli lascino il pallone, il più delle volte venendo incontro e restringendo così lo spazio.
Han sembra avere anche dei limiti fisici. In campo aperto molte volte non è in grado di mantenere il vantaggio ottenuto sugli avversari, e in corsa sembra essere anche un giocatore piuttosto leggero, che si fa sbilanciare molto facilmente dai suoi avversari.
A un livello più profondo, Han non ha una grande intensità mentale e si assenta spesso e a lungo dalla partita. È un problema soprattutto nelle fasi di pressing, che attualmente Han prende sostanzialmente come momenti di pausa.
Detto questo, come si fa a non innamorarsi di un giocatore che ha un primo controllo del genere?
Per una volta è meglio concedersi il lusso di sentirsi come Kim Jong-un davanti al suo ultimo razzo nucleare, che abbandonarsi alla fredda consapevolezza che i giovani di belle speranze possano non essere all’altezza, deluderci, infortunarsi, sparire.