I giovani lanciati senza particolari remore da Gasperini hanno giocato un ruolo fondamentale nel gran girone d’andata dell’Atalanta, che ha chiuso sesta in classifica ed è in piena corsa per l’Europa. Le grandi prestazioni dei vari Kessié, Conti e Petagna non sono certo passate inosservate, tanto che c’è anche chi si sta preparando a cambiare squadra, come Gagliardini, ormai in procinto di trasferirsi all’Inter, o Caldara, già prenotato dalla Juventus, dove (forse) si trasferirà a partire dalla prossima stagione.
Queste due cessioni non rappresentato solo un’opportunità dal punto di vista finanziario, visto che l’Atalanta dovrebbe incassare, bonus compresi, tra i 45 e i 50 milioni di euro, ma anche per attingere nuovamente a quel vivaio che sta dando sempre più soddisfazioni alla Dea.
I prossimi in lista saranno probabilmente due classe 1999 che hanno già esordito in Coppa Italaia: Emmanuel Latte Lath e Alessandro Bastoni. Quest’ultimo in particolare potrebbe essere inserito gradualmente già nel finale di stagione, visto che come difensore centrale è il maggior indiziato a sostituire Caldara.
A 18 anni da compiere, Bastoni è già diventato una colonna della formazione Primavera alla sua prima stagione, ed è anche fresco di nomina come capitano dell’Italia Under-18. Essendo mancino, ha iniziato come terzino sinistro, esattamente come il padre Nicola, ex Cremonese: è proprio giocando nella Cannatese, la società dove allenava il padre, che Bastoni si è guadagnato, a soli 7 anni, la chiamata dell’Atalanta, tramite l’intercessione di un osservatore giovanile padre di una compagna di scuola.
Dopo cinque anni nelle giovanili orobiche, Bastoni è stato spostato al centro della difesa, dove gioca tuttora. Lui stesso dice di ispirarsi a Maldini e Thiago Silva, ma ogniqualvolta si allena con la prima squadra non perde l’occasione di cercare di carpire qualche segreto dal compagno Toloi, un giocatore che ammira molto e che ha definito “un vero regista arretrato”. Anche Bastoni sta dimostrando di trovarsi a suo agio con il pallone tra i piedi quando si tratta di impostare il gioco da dietro e non ha paura di cercare la verticalizzazione o il lancio in profondità.
Alto 1,90 metri, dimostra una discreta fisicità, ma crescendo può sicuramente aggiungere qualche altro chilo di muscoli alla sua asciutta corporatura. In ogni caso sa già far valere la sua altezza su entrambi i lati del campo: ha sempre segnato 6-7 gol all’anno (furono 9 nell’anno dei Giovanissimi Regionali) e l’anno scorso è stato decisivo nella conquista del titolo Allievi Nazionali, quando ha segnato allo scadere sia in semifinale con la Juventus che in finale contro l’Inter.
Lesto negli anticipi e difficile da superare negli uno contro uno, Bastoni sembra essere un difensore di sicura prospettiva: vedremo come se la caverà una volta completato il definitivo salto di categoria.