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Lemina il tuttofare

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Non mancano certo buoni maestri di calcio nel passato, anche recente, di Mario Lemina, arrivato alla Juventus nell’ultimo giorno di mercato. Il centrocampista franco-gabonese si è formato nel Lorient e il suo primo allenatore da professionista è stato Christian Gourcuff, una leggenda in Bretagna, che vedeva una grande futuro per Lemina e si dissociò pubblicamente dalla sua cessione all’Olympique Marsiglia. Passato ventenne in Provenza, al suo secondo anno all’OM incontra Marcelo Bielsa e il suo calcio estremo.

Riuscire a essere apprezzati da Bielsa significa essere un calciatore dotato di intelligenza calcistica e capace di giocare diversi e spesso non comuni registri tattici. La scorsa stagione, da primo cambio degli undici titolari, Mario Lemina è stato impiegato da Bielsa come difensore centrale di destra in una difesa a tre, terzino destro nella difesa a quattro, mezzala destra nel 3-3-3-1, interno nel 4-2-3-1. Quest’anno, partito in direzione Porto Giannelli Imbula, a inizio stagione Bielsa ha impiegato il nuovo giocatore bianconero come mediano davanti alla difesa. La semplice lettura delle posizioni occupate ci descrive un centrocampista polivalente, capace di occupare più ruoli, di giocare internamente ed esternamente.

Lemina è dotato di gambe forti e al contempo di ottime doti aerobiche. È capace di buone accelerazioni ed è veloce su medie distanze, ha un’ottima resistenza ed è in grado di coprire ampie porzioni di campo. La velocità di base e la capacità di cambiare passo gli consentono, sebbene la sua posizione naturale sia interna, di essere impiegato nelle zone esterne del campo.

In fase difensiva è abile nel rubare palla tramite contrasto e a gestire la propria posizione. Proprio la velocità e le doti di contrasto hanno convinto Bielsa a impiegarlo anche come difensore marcatore nella sua difesa a 3 con spiccate caratteristiche di marcatura a uomo.

 

Un assaggio delle qualità di Lemina.

 

Tecnicamente è dotato di un buon piede destro, che utilizza abbastanza proficuamente anche per giocate lunghe, e di un buon dribbling, basato più sulla forza delle gambe che sulla tecnica. Il piede sinistro non è sempre affidabile. Tatticamente è un giocatore già maturo, che legge la posizione e il ruolo a lui assegnato. Impiegato da esterno si muove senza palla, sia andando incontro che allontanandosi dal pallone dando profondità. In mezzo al campo gioca un calcio essenziale e pulito e si mette a disposizione dei compagni come appoggio sicuro della manovra.

È un centrocampista completo con margini di miglioramento nell’ultimo terzo di campo. Nella Juventus di Allegri, dando per scontato una struttura a tre del centrocampo, la scelta è tra la posizione di mezzala e quella davanti la difesa. La sensazione è che i bianconeri fossero alla ricerca sul mercato di un cambio per Marchisio (nelle prime due giornate si è visto Padoin nel ruolo…) e che pertanto la prima idea dello staff tecnico sia quella di impostare il francese come schermo davanti la difesa e primo appoggio della manovra in uscita dal reparto difensivo.

In questo ruolo Lemina può fornire occupazione intelligente degli spazi, dinamicità, contrasto e gestione lineare del pallone. Una declinazione dell’interpretazione del ruolo che, visto il passato dell’allenatore, potrebbe non dispiacere a Massimiliano Allegri. Ma di certo Lemina troverà minuti anche come mezzala, ruolo in cui può regalare alla squadra equilibrio, continuità di gioco e presidio del territorio, senza eccellere, però, in pericolosità offensiva.

Il valore intrinseco del giocatore e la sua capacità di occupare tutte le posizioni del centrocampo lasciano prevedere che Lemina avrà minuti a disposizione nella Juventus di Allegri. Quanti e di che qualità dipendono in gran parte dalla sua capacità di continuare a migliorare proseguendo la crescita profetizzata dai maestri che lo hanno già allenato.


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