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Un treno chiamato Masina

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L’arrivo di Donadoni ha rivitalizzato il Bologna, che ha finalmente iniziato a giocare sfruttando le proprie potenzialità, si è costruito un buon cuscinetto dalla zona retrocessione e ora potrà giocare una stagione potenzialmente tranquilla.

A grandi linee la strategia della squadra è quella di un calcio diretto e aggressivo che premia gli esterni, deputati alla creazione del gioco in ampiezza. In questo contesto, non devono stupire le prestazioni del terzino sinistro titolare, Adam Masina, un pezzo fondamentale per il sistema, grazie alle caratteristiche che si sposano perfettamente con quanto vuole Donadoni e che, alla sua stagione d’esordio in Serie A, sta giocando una stagione veramente interessante.

Il fisico possente – quasi 190 cm – ne fa il punto di partenza della transizione offensiva bolognese: è il bersaglio preferito per i rilanci del portiere Mirante, con la squadra che lo sfrutta come vantaggio nei contrasti aerei contro gli esterni avversari, difficilmente tanto alti (vince 2.6 duelli aerei a partita).

Dopo essersi posizionato all’altezza della metà campo per il colpo di testa, una volta che la seconda palla arriva a un compagno, Masina si lancia in avanti giocando in pianta stabile nella trequarti avversaria. Una posizione così avanzata del terzino significa che il Bologna finisce con una formazione asimmetrica (con il terzino opposto Rossettini più bloccato), a sottolineare l’importanza di Masina per il sistema. I movimenti con cui garantisce l’ampiezza e la sua progressione palla al piede per provare ad arrivare al cross sono una minaccia costante per la difesa avversaria.


Il gol segnato alla Roma, il secondo del suo campionato, ai quali si aggiungono 3 assist. Non male per un terzino esordiente.

Pur avendo lacune tecniche nel controllo del pallone e nella distribuzione (nei passaggi lunghi non è preciso) e non essendo particolarmente veloce nell’esecuzione, le continue sortite offensive date dalle ottime doti atletiche (ha giocato ogni minuto di ogni partita in cui è stato a disposizione) gli permettono di insistere nell’azione per tutta la durata dell’incontro. Vista l’età e la cronica assenza di interpreti di livello per il ruolo di esterno basso in Italia non deve stupire l’attenzione che stanno ricevendo le sue prestazioni.

La posizione tanto avanzata, però, non lo aiuta in fase di difesa posizionale, in cui può fare errori non solo di concentrazione, ma anche legati ad avversari che giocano alle sue spalle, costringendo il centrale di sinistra ad andare in copertura e il reparto intero a perdere equilibrio.

Con i suoi 2.8 contrasti vinti a partita, 1.3 passaggi bloccati e soprattutto 3.3 intercetti, però Masina contribuisce alla riuscita di una difesa aggressiva e fisica (sono tutte statistiche dov’è poi tra i migliori del ruolo in Serie A). La cosa si apprezza ancora di più quando sfrutta il proprio fisico e le proprie letture per andare a intercettare il pallone in anticipo sul giocatore pronto a ricevere spalle alla porta.

L’avversario è spesso ignaro del treno in corsa che gli arriva alle spalle, lesto a togliere il pallone anche in contrasto, e si notano benissimo i margini di miglioramento per un giocatore che a 22 anni può crescere ancora tanto in questa fase. A medio termine è anche possibile immaginarlo in ottica Nazionale, dove potrebbe essere in grado di assorbire le richieste di una formazione fluida che lo vuole terzino sinistro e centrale di sinistra di una difesa a tre all’interno della stessa partita. Sono sicuro che gli osservatori delle grandi squadre lo stanno già tenendo d’occhio e che anche Conte stia prendendo appunti in vista dell’Europeo.


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